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Tre soldi Rapporto di minoranza. Le lingue del Friuli-Venezia Giulia

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Rapporto di minoranza. Le lingue del Friuli-Venezia Giulia

"Rapporto di minoranza. Le lingue del Friuli-Venezia Giulia" di Renato Rinaldi. Realizzato in collaborazione con ARLeF (Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane - Agenzia Regionale per la Lingua Friulana) e S.S.O. (Svet Slovenskih Organizacij - Confederazione Organizzazioni Slovene). Il 25 novembre 1999 con l'approvazione della legge n. 482 (Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche), la Repubblica Italiana riconosce dodici comunità linguistiche storiche parlanti idiomi diversi dall'italiano, che resta la lingua ufficiale dello stato. Di questi dodici gruppi linguistici ben tre sono presenti nel territorio del Friuli-Venezia Giulia: friulani, sloveni e germanici. Il territorio della regione Friuli-Venezia Giulia si presenta come un vero laboratorio per osservare i rapporti tra le varie minoranze linguistiche, non solo sono presenti tutte queste varianti, ma spesso si sovrappongono. Una regione che costituisce di per sé uno spazio linguistico-culturale complesso nel quale, accanto all'italiano e al friulano, convivono altri idiomi romanzi (dialetti veneti), slavi e germanici che fanno del territorio regionale un grande esempio di plurilinguismo. Inoltre ci sono situazioni particolari costituite da isole linguistiche inserite in un contesto a sua volta minoritario, nel caso dei dialetti germanici di Sauris e Timau all'interno dell'area del friulano, già minoritario rispetto all'italiano. Si può arrivare all'estremo di situazioni come quella del Tarvisiano, dove singole comunità germaniche, slovene e friulane si integrano in un quadro che vede l'utilizzo dell'italiano ufficiale come lingua franca. Nell'affrontare questa situazione complessa e delicata, assumono particolare importanza gli atteggiamenti identitari, il sentimento dei parlanti, e anche considerazioni più o meno velatamente ideologiche delle comunità coinvolte.

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