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Pantheon Hannah Arendt tra passato e futuro

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Hannah Arendt tra passato e futuro

Hannah Arendt tra passato e futuro con Stefano Catucci di Federica Barozzi, Benedetta Caldarulo, Diego Marras e Lorenzo Pavolini dal 10 aprile il sabato alle 18.00 in 11 puntate L'11 aprile di 60 anni fa, Hannah Arendt assisteva a Gerusalemme all'avvio del processo ad Adolf Eichmann, vero e proprio sovrintendente delle operazioni di deportazione degli ebrei verso i campi di sterminio. I resoconti della Arendt, dapprima pubblicati sulla rivista «The New Yorker», divennero poi un libro che reca nel titolo la folgorante intuizione da lei avuta mentre seguiva le udienze del processo: che si fa il male non solo per odio, o per fanatismo, ma perché si smette di pensare, rifugiandosi nel gergo della burocrazia, e che perciò il male non ha profondità, proprio perché porta con sé l'assenza di pensiero. La banalità del male, la formula scelta in quell'occasione da Hannah Arendt, sarà il punto di partenza di un ciclo di 11 puntate che Pantheon dedicherà alla figura e all'opera della grande filosofa. I suoi libri sono stati fra i più importanti del Novecento, le sue riflessioni fra le più originali, il suo contributo alla ridefinizione dei concetti basilari dell'etica e della politica è stato fondamentale, come pure lo stimolo da lei dato alla nascita di un pensiero della differenza femminile. A fare da guida in questo racconto della vita e dell'opera di Hannah Arendt sarà Stefano Catucci, docente di Estetica alla "Sapienza" Università di Roma e collaboratore assiduo di Rai Radio 3.

Episodi

10 Apr 2021

#01 Hannah Arendt tra passato e futuro

L'11 aprile 1961, esattamente 60 anni fa, Hannah Arendt assisteva a Gerusalemme all'avvio del processo ad Adolf Eichmann, vero e proprio sovrintendente delle operazioni di deportazione degli ebrei verso i campi di sterminio. I resoconti della Arendt, dapprima pubblicati sulla rivista «The New Yorker», divennero poi un libro che reca nel titolo la folgorante intuizione da lei avuta mentre seguiva le udienze del processo: che si fa il male non solo per odio, o per fanatismo, ma perché si smette di pensare, rifugiandosi nel gergo della burocrazia, e che perciò il male non ha profondità, proprio perché porta con sé l'assenza di pensiero. Proprio la banalità del male, la formula scelta in quell'occasione da Hannah Arendt, è il punto di partenza di questo ciclo e, l'elaborazione di questa riflessione, a partire dall'esperienza diretta del processo ad Eichmann, il fulcro di questa prima conversazione di Stefano Catucci con la storica Anna Foa. Letture di Monica Demuru
17 Apr 2021

#02 Hannah Arendt tra passato e futuro

In questa seconda puntata, Stefano Catucci con le storiche Anna Foa e Laura Fontana riflette sulle tesi più controverse sostenute da Hannah Arendt ne La banalità del male (1963) che diedero vita a un dibattito molto acceso su temi etici e storiografici. Letture di Monica Demuru.
24 Apr 2021

#03 Hannah Arendt tra passato e futuro

In questa terza puntata, Stefano Catucci con la filosofa Simona Forti ripercorre gli anni successivi al processo Eichmann, quando Hannah Arendt di ritorno negli Stati Uniti, riprende la sua attività di insegnamento e si dedica alla stesura della sua grande opera filosofica "La vita della mente", rimasta incompiuta. Letture di Monica Demuru.
01 Mag 2021

#04 Hannah Arendt tra passato e futuro

In questa quarta puntata, Stefano Catucci con le filosofe Laura Boella e Simona Forti, si concentra sugli ultimi anni "americani" della vita di Hannah Arendt, ricordando in particolare la pubblicazione del libro "Men in dark times", nel quale la filosofa raccolse una serie di brevi biografie di pensatori e pensatrici che avevano rappresentato per lei l'emergere di " piccole scintille di luce" nei tempi oscuri della Storia. Letture di Monica Demuru.
08 Mag 2021

#05 Hannah Arendt tra passato e futuro

Con Massimo De Carolis (che insegna Filosofia politica all'Università di Salerno) e Olivia Guaraldo (che insegna Filosofia politica all'Università di Verona) Stefano Catucci riflette su alcuni aspetti del pensiero della Arendt elaborati negli Stati Uniti negli anni cinquanta, prima del processo Eichmann. In confronto continuo con l'attualità del suo tempo, Hannah Arendt analizza i sistemi totalitari (Le origini del totalitarismo esce nel 1951) ed estende alcune sue intuizioni (dalla desolazione e la solitudine degli individui separati gli uni dagli altri e costretti ad una condizione di impotenza e alienazione alla ricerca della felicità pubblica attraverso un'esperienza politica generativa e partecipativa) allo studio della condizione umana in generale. Letture di Monica Demuru.
15 Mag 2021

#06 Hannah Arendt tra passato e futuro

Dopo un'esperienza pluriennale di vita da apolide e da esiliata, Hannah Arendt nel 1951 riceve la cittadinanza americana: "Ho ottenuto il passaporto, il libro più bello!" scriverà al marito. Da questa esperienza e dall'analisi della condizione umana nei sistemi totalitari scaturisce gran parte della sua riflessione filosofica di questi anni che Stefano Catucci indaga con Angela Taraborrelli (che insegna Filosofia politica all'Università degli studi di Cagliari) e con Olivia Guaraldo (che insegna Filosofia politica all'Università degli Studi di Verona). Letture di Monica Demuru.
22 Mag 2021

#07 . #07 Hannah Arendt tra passato e futuro

Hannah Arendt nel 1952, grazie al passaporto americano, può tornare in Europa. Con gioia visita Parigi poi raggiunge la Germania ed è l'occasione per incontrare il suo "educatore" Martin Heidegger e il suo "insegnante" Karl Jaspers, due filosofi che hanno avuto reazioni esemplarmente opposte al nazionalsocialismo. Stefano Catucci con la filosofa Laura Boella (che insegna filosofia morale all'università degli Studi di Milano) riflettono sulle implicazioni filosofiche e biografiche di questo viaggio di Hannah Arendt. Letture di Monica Demuru.
29 Mag 2021

#08 Hannah Arendt tra passato e futuro

Stefano Catucci con la filosofa Adriana Cavarero riflettono intorno al capolavoro del pensiero politico di Hannah Arendt: "Vita Activa". In questo libro, un nuovo e inedito concetto irrompe sulla scena filosofica ed è quello di natalità, che ribalta la metafisica dell'essere per la morte. La particolare interpretazione di Karl Marx e le categorie politiche di Hannah Arendt sono il cuore di questa puntata. Letture di Monica Demuru.
05 Giu 2021

#09 Hannah Arendt tra passato e futuro

Stefano Catucci con il germanista Angelo Bolaffi e la filosofa Laura Boella prosegue il cammino a ritroso nella vita e le opere di Hannah Arendt e oggi si sofferma sugli anni della fuga dalla Germania e dell'esilio in Francia. E' proprio in questo periodo che Hannah lavora alla biografia di una scrittrice ebrea berlinese vissuta a cavallo tra Settecento e Ottocento: Rahel Varnhagen, nella quale si riconosce profondamente. Con questo libro - Rahel Varnhagen. Storia di un'ebrea -che sarà pubblicato solo nel 1958 - la Arendt apre una finestra sul mondo ebraico tedesco attraverso la figura di Rahel e analizza il significato di assimilazione e integrazione. Letture di Monica Demuru.
12 Giu 2021

#10 Hannah Arendt tra passato e futuro

Stefano Catucci, con la filosofa Olivia Guaraldo, si sofferma su un tema particolarmente caro ad Hannah Arendt, l'amicizia, l'amore per gli amici, cercando di restituire la grande intensità dei suoi rapporti d'amicizia. In particolare quello con la scrittrice americana Mary McCarthy, testimoniato tra l'altro dall'epistolario pubblicato in Italia da Sellerio. Con lo storico Cesare Panizza, invece, scopriremo la relazione tessuta di stima e vicinanza di pensiero che legava la Arendt a Nicola Chiaromonte. Con letture di Monica Demuru
19 Giu 2021

#11 Hannah Arendt tra passato e futuro

Il ciclo si chiude con le filosofe Adriana Cavarero e Marina Lalatta Costerbosa che insieme a Stefano Catucci tornano sui pilastri principali del pensiero e dell'opera della Arendt: il bene, il male, la Storia con la S maiuscola, la responsabilità individuale, la memoria. L'analisi della Arendt su questi e su altri temi che abbiamo proposto in tutti questi nostri incontri radiofonici ci è sembrata ancora oggi attuale e utile per confrontarci non solo con il nostro passato - il Novecento, l'orrore e la memoria della Shoah -ma anche con il nostro tempo.