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04/05/2020
Giorgio Caproni nasce a Livorno il 7 gennaio del 1912. La sua è una poesia di parole chiare, riconoscibili. Caproni non usa versi criptici, cerca la comprensione e la cerca attraverso la luce della concisione. In un'intervista dichiara: "L'ideale è scrivere con una parola sola". La scoperta di Giuseppe Ungaretti e la musica come poesia.
05/05/2020
Giorgio Caproni è il secondogenito di Attilio, un ragioniere, e di Anna Picchi, figura fondamentale, destinata a essere un "personaggio" nell'opera poetica del figlio. Da ragazza frequentò il Magazzino Cigni, una delle case di moda allora in auge a Livorno, e come per i ricami che lei stessa amava fare, tornerà sempre come un filo sottile nelle poesie.
06/05/2020
Livorno, Genova e Roma, le tre città che Giorgio Caproni userà nella sua scrittura. Saranno lo sfondo a storie minute e personaggio stesso. Livorno è la fanciullezza, Genova l'innamoramento e Roma la maturità.
07/05/2020
In giorno d'estate del 1948 a Genova, in piazza Bandiera. Quella passeggiata nella città bombardata fu uno degli eventi più importanti della sua vita. La statua di Enea, finalmente collocata in una piazza familiare sotto i suoi occhi, si rivela un'esperienza emblematica, condizionante per la sua opera futura.
08/05/2020
Nel poemetto "Le stanze della funicolare" consegna la toponomastica di Genova all'allegoria. Nel tragitto oscuro, trepidante, la sospensione permette l'osservazione del reale e l'auto analisi. Caproni ci conduce al di là del passaggio concreto tra largo della Zecca al piazzale che oggi porta il suo nome. Il percorso di una funicolare nella nebbia come specchio dell'esistenza.