Tre soldi Taranto. Donne sotto le ciminiere
Taranto. Donne sotto le ciminiere
"Taranto. Donne sotto le ciminiere" di Ornella Bellucci - Le donne nella fabbrica dell'acciaio – oggi Acciaierie d'Italia S.p.A. – sono, in buona sostanza, estromesse dal lavoro a contatto con le macchine di produzione. Ci sono donne in fabbrica, sì, ma sono tenute per lo più in ruoli subalterni rispetto a quelli appannaggio degli uomini. Una vecchia storia, che affonda le sue radici nei primi tempi di esistenza di quel complesso siderurgico, tra i più grandi d'Europa. E poi avallata dalla proprietà Riva, quando la fabbrica si chiamava Ilva. E, nella memoria dei tarantini, si chiama sempre Ilva. Perché la storia che avveniva ai tempi del primo proprietario privato, il gruppo Riva appunto, si ripete, anzi si aggrava: i morti lasciati sul campo dalla produzione siderurgica non sono più solo gli operai. E le donne, sono testimoni esauste dello stillicidio che interessa l'esterno fabbrica, ferita profonda inferta dall'interno.