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Zarathustra E' possibile essere giusti?

Zarathustra

E' possibile essere giusti?

Valeria aveva solo 17 anni quando suo padre, una sera di fine agosto, di ritorno a casa dal lavoro, è stato ucciso da uomini di mafia. Valeria adolescente, da dietro le persiane socchiuse, sente i colpi di pistola, mentre il presentimento che la tormentava prende la forma del trauma. Suo padre, piccolo imprenditore che commercia in corredi, rimane vittima del proprio rifiuto di piegarsi all'imposizione del pizzo; ma siamo a Palermo nei primi anni '80, la mafia c'è ma non se ne parla, e nel clima di guerra che si respira in città, molti credono che quella morte sia la prova di un coinvolgimento criminoso. Così, oltre al dolore e alla paura che inizia a attanagliarla di fronte a ogni movimento sospetto, a ogni automobile che si ferma un attimo più a lungo del dovuto, Valeria conosce anche la vergogna, una vergogna ingiusta e immeritata. La memoria di suo padre, vittima della mafia, è macchiata dalla superficialità  della calunnia. Ma al negozio di corredi si servono anche la moglie e le figlie di un pentito: e da questa coincidenza fortuita si schiuderà  la possibilità  di ristabilire il vero. Con Valeria parliamo di mafia, di omertà e connivenze, del peso della reputazione, mentre cerchiamo di affrontare una domanda importante: è possibile essere giusti in una comunità ingiusta?

29 Mag 2022