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Radio3 Suite - Panorama
Quadri che suonano I Zoé. Digital edition di Luna Cenere

Ascolta l'audio
Stefano Valanzuolo con Fiorella Andriani per Quadri che suonano I con Luna Cenere per Zoé. Digital edition di Luna Cenere - prima assoluta in streaming dal Teatro Rossini di Pesaro
Quadri che suonano
a cura di Nicola Pedone
Nella storia delle arti figurative sono innumerevoli i soggetti di carattere musicale: talvolta così realistici da aver consentito la ricostruzione di strumenti storici, altre volte pure invenzioni o suggestioni ispirate a possibili analogie tra le arti. In ogni caso, con il contributo di musicisti e musicologi a partire da lunedì 11 gennaio, ogni sera dal lunedì a venerdì, a Radio3 Suite, in apertura di trasmissione, suonerà, canterà o danzerà un'opera d'arte.
Édouard Manet, Le fifre (Il suonatore di piffero) Olio su tela cm. 161 × 97. Parigi, Musée d’Orsay.
Al telefono Fiorella Andriani
Chiusi ma aperti
Zoé. Digital edition di Luna Cenere - prima assoluta
mercoledì 24 febbraio in streaming dal Teatro Rossini di Pesaro, visibile dal proprio computer o tablet sul portale curato da AMAT www.marcheinscena.it, acquistando un biglietto di € 5 sulla piattaforma vivaticket.com.
Zoé. Digital edition sarà preceduto, sempre mercoledì 24 febbraio, alle ore 18.30 su Zoom dalla conversazione di Maria Luisa Buzzi, critico di danza e direttore di Danza&Danza e Danza&Danza International, con la coreografa Luna Cenere (ingresso libero con link di accesso https://us02web.zoom.us/j/89071737115?pwd=ZVlxSnFFZU9vKzNIbmxoRXJWQm1DQT09; ID riunione 890 7173 7115; Passcode 919677)
Questa “edizione digitale” di Zoé nasce dal necessario confronto, artistico e umano, con le ricadute della pandemia da Covid 19 e dall’influenza che queste hanno avuto sulla ricerca condotta con il progetto Genealogia.
Mentre in Genealogia_Time Specifc il confronto era con l’assenza di contatto, con Zoé ci si spinge al confronto con l’assenza di pubblico fisico, ripensando quindi lo spettacolo per uno sguardo “non dal vivo” ma mediato dall’occhio della videocamera. Uno spazio di ‘riflessione’ sul corpo e sull’esistenza che nella sua nudità si offre allo sguardo, umana, animale, spersonalizzata, acefala.
La coreografia è una scrittura sui corpi e dei corpi che in questo caso diventa declinazione delle forme e significati della loro nuda vita, tema che la memoria collettiva e le coscienze dell’oggi sono chiamate a interpretare. Emergono domande di tipo politico, sociale, culturale strettamente legate al tema del corpo contemporaneo, alle quali il processo non ha il compito di rispondere. L’arte deve invece toccare e turbare.
Al telefono Luna Cenere
a cura di Nicola Pedone
Nella storia delle arti figurative sono innumerevoli i soggetti di carattere musicale: talvolta così realistici da aver consentito la ricostruzione di strumenti storici, altre volte pure invenzioni o suggestioni ispirate a possibili analogie tra le arti. In ogni caso, con il contributo di musicisti e musicologi a partire da lunedì 11 gennaio, ogni sera dal lunedì a venerdì, a Radio3 Suite, in apertura di trasmissione, suonerà, canterà o danzerà un'opera d'arte.
Édouard Manet, Le fifre (Il suonatore di piffero) Olio su tela cm. 161 × 97. Parigi, Musée d’Orsay.
Al telefono Fiorella Andriani
Chiusi ma aperti
Zoé. Digital edition di Luna Cenere - prima assoluta
mercoledì 24 febbraio in streaming dal Teatro Rossini di Pesaro, visibile dal proprio computer o tablet sul portale curato da AMAT www.marcheinscena.it, acquistando un biglietto di € 5 sulla piattaforma vivaticket.com.
Zoé. Digital edition sarà preceduto, sempre mercoledì 24 febbraio, alle ore 18.30 su Zoom dalla conversazione di Maria Luisa Buzzi, critico di danza e direttore di Danza&Danza e Danza&Danza International, con la coreografa Luna Cenere (ingresso libero con link di accesso https://us02web.zoom.us/j/89071737115?pwd=ZVlxSnFFZU9vKzNIbmxoRXJWQm1DQT09; ID riunione 890 7173 7115; Passcode 919677)
Questa “edizione digitale” di Zoé nasce dal necessario confronto, artistico e umano, con le ricadute della pandemia da Covid 19 e dall’influenza che queste hanno avuto sulla ricerca condotta con il progetto Genealogia.
Mentre in Genealogia_Time Specifc il confronto era con l’assenza di contatto, con Zoé ci si spinge al confronto con l’assenza di pubblico fisico, ripensando quindi lo spettacolo per uno sguardo “non dal vivo” ma mediato dall’occhio della videocamera. Uno spazio di ‘riflessione’ sul corpo e sull’esistenza che nella sua nudità si offre allo sguardo, umana, animale, spersonalizzata, acefala.
La coreografia è una scrittura sui corpi e dei corpi che in questo caso diventa declinazione delle forme e significati della loro nuda vita, tema che la memoria collettiva e le coscienze dell’oggi sono chiamate a interpretare. Emergono domande di tipo politico, sociale, culturale strettamente legate al tema del corpo contemporaneo, alle quali il processo non ha il compito di rispondere. L’arte deve invece toccare e turbare.
Al telefono Luna Cenere