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I teatri alla radio
Gianrico Tedeschi, un interprete moderno: Conversazione con la figlia Enrica

Continua lo Speciale in quindici puntate dedicato a Gianrico Tedeschi, uno degli interpreti più importanti del teatro italiano del dopoguerra, scomparso il 27 luglio scorso a Pettenasco, sul lago d’Orta, dopo aver compiuto pochi mesi prima cento anni.
Attore teatrale e televisivo raffinato e popolare nello stesso tempo, Tedeschi ha iniziato a recitare in un campo di concentramento a Sandbostel, dove viene internato tra gli Imi, cioè i militari italiani che dopo l’armistizio del’43 si erano rifiutati di aderire alla Repubblica di Salò. Enrico IV di Pirandello, interpretato per la prima volta davanti ai compagni di prigionia, rappresenta per lui la salvezza, un modo per sopravvivere alla brutalità e all’insensatezza della guerra, alla disperazione.
Dopo la Liberazione entra all’Accademia d’Arte drammatica a Roma, ma già nel’47 debutta con Strehler nella parte di un vagabondo in Sotto i ponti di New York di Mawvell Anderson. Da allora la sua carriera diventa inarrestabile, tant’è che il suo ultimo spettacolo, Dipartita finale di e con Franco Branciaroli, lo vede in scena con un’agilità incredibile a 96 anni.
Attore molto versatile, con una capacità indiscussa di passare dal registro comico a quello drammatico, Gianrico Tedeschi ha lavorato con i più grandi registi del nostro teatro e sarebbe impossibile citare i tanti prestigiosi compagni con cui ha condiviso la scena, da Salvo Randone a Marcello Mastroianni, da Tino Buazzelli a Rossella Falk, da Nino Manfredi a Monica Vitti, da Giorgio Albertazzi ad Anna Proclemer, da Bice Valori a Franca Valeri. Il suo stile così particolare, asciutto, sobrio, venato sempre di una sottile ironia, anche quando recita in ruoli drammatici, ne fanno un interprete squisitamente moderno, in grado di cogliere le sfumature più sottili di un personaggio, consapevole che quello che conta è emozionarsi ed emozionare.
Lo Speciale di Radio Techete’, curato da Silvana Matarazzo, ricostruirà a grandi linee - attraverso l’ascolto di alcune opere custodite negli archivi dell’Audioteca Rai, testimonianze d’epoca, una lunga conversazione con la figlia Enrica, autrice del libro “Semplice, buttato via, moderno: il teatro per la vita di Gianrico Tedeschi”, uscito di recente per le edizioni Viella, e una intervista al critico teatrale Rodolfo di Giammarco che ha frequentato a lungo l’attore - il ritratto di un artista che non ha mai smesso di coltivare la sua grande passione nata in un lager.