Benvenuto in RaiPlay Radio. Questa la legenda per navigare tra i contenuti tramite tastiera.
I link principali corrispondenti alle varie sezioni del giornale sono stati associati a tasti di scelta rapida da tastiera.
Premere ALT + la lettera o il numero desiderat0 + INVIO:
ALT + 1 = Vai al canale Rai Radio 1
ALT + 2 = Vai al canale Rai Radio 2
ALT + 3 = Vai al canale Rai Radio 3
ALT + 4 = Vai al canale Rai Radio Tutta Italiana
ALT + 5 = Vai al canale Rai Radio Classica
ALT + 6 = Vai al canale Rai Radio Techetè
ALT + 7 = Vai al canale Rai Radio Live
ALT + 8 = Vai al canale Rai Radio Kids
ALT + 9 = Vai al canale Isoradio
ALT + 0 = Vai al canale Gr Parlamento
ALT + P = Play - ascolta la radio
ALT + 2 = Vai al canale Rai Radio 2
ALT + 3 = Vai al canale Rai Radio 3
ALT + 4 = Vai al canale Rai Radio Tutta Italiana
ALT + 5 = Vai al canale Rai Radio Classica
ALT + 6 = Vai al canale Rai Radio Techetè
ALT + 7 = Vai al canale Rai Radio Live
ALT + 8 = Vai al canale Rai Radio Kids
ALT + 9 = Vai al canale Isoradio
ALT + 0 = Vai al canale Gr Parlamento
ALT + P = Play - ascolta la radio
Le storie della radio
Il tempio degli uomini liberi, 2ª parte

Ascolta l'audio
Dario Fo racconta e canta il Duomo di Modena e il suo tempo. Spettacolo-lezione registrato in loco e che Radio Techetè – a cura di Edoardo Melchiorri - propone in due parti
La storia della costruzione del tempio. Materiali, cantieri e maestranze, l’architetto Lanfranco e lo scultore Wiligelmo. Dario Fo illustra e smonta - capitello per capitello, bassorilievo per bassorilievo, scultura per scultura – l’apparato iconografico. Vera e propria Bibbia di pietra fra le più complete del nostro Medioevo e simbolo della lotta della cittadinanza contro i signori feudali, il Duomo di Modena è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1997 insieme a Piazza Grande e alla Torre Ghirlandina.
“La creazione comune di Lanfranco e Wiligelmo è un capolavoro del genio creatore umano nel quale si impone una nuova dialettica dei rapporti tra architettura e scultura nell’arte romanica. Il complesso di Modena è una testimonianza eccezionale della tradizione culturale del XII secolo e uno degli esempi eminenti di complesso architettonico in cui i valori religiosi e civici si trovano coniugati in una città cristiana del Medioevo” leggiamo nelle motivazioni addotte dalla commissione UNESCO per l’inserimento del Duomo di Modena nella lista dei siti patrimonio dell’umanità. “Rappresenta un capolavoro del genio creativo dell’uomo” poiché è espressione dell’attività di due personalità d’eccezione, l’architetto Lanfranco e lo scultore Wiligelmo. Importante modello per il Romanico padano, offre l’«esempio eminente di un tipo di costruzione o di complesso architettonico che illustra un periodo significativo della storia umana»: il Duomo di Modena è infatti uno dei principali luoghi di formazione del nuovo linguaggio e il suo apparato scultoreo rappresenta un osservatorio privilegiato sulla rinascita della scultura monumentale. L’intero complesso costituito dalla Cattedrale, dalla torre “Ghirlandina” e dalla piazza costituisce una “testimonianza unica o quantomeno eccezionale di una civiltà o di una tradizione scomparsa” e con il suo peculiare intreccio tra funzioni religiose e civili è un modello di insediamento urbano legato ai valori della civiltà comunale.
“La creazione comune di Lanfranco e Wiligelmo è un capolavoro del genio creatore umano nel quale si impone una nuova dialettica dei rapporti tra architettura e scultura nell’arte romanica. Il complesso di Modena è una testimonianza eccezionale della tradizione culturale del XII secolo e uno degli esempi eminenti di complesso architettonico in cui i valori religiosi e civici si trovano coniugati in una città cristiana del Medioevo” leggiamo nelle motivazioni addotte dalla commissione UNESCO per l’inserimento del Duomo di Modena nella lista dei siti patrimonio dell’umanità. “Rappresenta un capolavoro del genio creativo dell’uomo” poiché è espressione dell’attività di due personalità d’eccezione, l’architetto Lanfranco e lo scultore Wiligelmo. Importante modello per il Romanico padano, offre l’«esempio eminente di un tipo di costruzione o di complesso architettonico che illustra un periodo significativo della storia umana»: il Duomo di Modena è infatti uno dei principali luoghi di formazione del nuovo linguaggio e il suo apparato scultoreo rappresenta un osservatorio privilegiato sulla rinascita della scultura monumentale. L’intero complesso costituito dalla Cattedrale, dalla torre “Ghirlandina” e dalla piazza costituisce una “testimonianza unica o quantomeno eccezionale di una civiltà o di una tradizione scomparsa” e con il suo peculiare intreccio tra funzioni religiose e civili è un modello di insediamento urbano legato ai valori della civiltà comunale.