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Le storie della radio
Correggio secondo Dario Fo, 2ª parte

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Dario Fo racconta e canta l'arte di Correggio e il suo tempo. Spettacolo-lezione registrato al Parco Ducale di Parma e che Radio Techetè – a cura di Edoardo Melchiorri - propone in due parti.
Nello spettacolo, che si intitola “Correggio che dipingeva a testa in giù” per la fama del Correggio come affrescatore di cupole, Dario Fo fa ampio uso del grammelot, lo strumento recitativo che assembla suoni, onomatopee e parole inventate per comunicare emozioni e suggestioni.
Era nato a Correggio, Antonio Allegri (1489 – 1534), nel borgo che gli dà il nome con cui tutto il mondo lo conosce. Malgrado sia uno dei più grandi artisti del Cinquecento, sono poche, povere e controverse le notizie biografiche. Indiscussa tuttavia la fascinazione subita a Mantova per la sapienza prospettica, l’impianto scenografico e gli effetti illusionistici della pittura del Mantegna. La decorazione nel 1519 della Camera della Badessa nel Monastero di San Paolo a Parma è stato il primo ingaggio importante dell’Allegri. Lo sviluppo di una nuova coscienza civica a Parma, che diventerà un enorme cantiere, gli darà invece opportunità uniche.
Nel 1522 stipula il contratto per la decorazione della cattedrale di Parma che comincia a dipingere solo nel 1524, dopo il termine dei lavori per la cupola del San Giovanni Evangelista. Va sottolineato che prima dell’Allegri nessuno mai aveva realizzato affreschi così in alto e che proprio per poter dipingere le due cupole inventerà e costruirà macchinari e strumenti appositi. Alle cupole si affiancheranno commissioni private e pale d'altare per altre chiese. Correggio diventerà uno degli artisti più ambiti dai collezionisti e Dario Fo, nella sua narrazione ben documentata, ricostruisce le vicissitudini dei dipinti più famosi, che cambieranno più volte di proprietario. L'analisi iconografica della serie degli Amori di Giove per Federico II Gonzaga, duca di Mantova, chiude le due ore di spettacolo al Parco Ducale di Parma.
Era nato a Correggio, Antonio Allegri (1489 – 1534), nel borgo che gli dà il nome con cui tutto il mondo lo conosce. Malgrado sia uno dei più grandi artisti del Cinquecento, sono poche, povere e controverse le notizie biografiche. Indiscussa tuttavia la fascinazione subita a Mantova per la sapienza prospettica, l’impianto scenografico e gli effetti illusionistici della pittura del Mantegna. La decorazione nel 1519 della Camera della Badessa nel Monastero di San Paolo a Parma è stato il primo ingaggio importante dell’Allegri. Lo sviluppo di una nuova coscienza civica a Parma, che diventerà un enorme cantiere, gli darà invece opportunità uniche.
Nel 1522 stipula il contratto per la decorazione della cattedrale di Parma che comincia a dipingere solo nel 1524, dopo il termine dei lavori per la cupola del San Giovanni Evangelista. Va sottolineato che prima dell’Allegri nessuno mai aveva realizzato affreschi così in alto e che proprio per poter dipingere le due cupole inventerà e costruirà macchinari e strumenti appositi. Alle cupole si affiancheranno commissioni private e pale d'altare per altre chiese. Correggio diventerà uno degli artisti più ambiti dai collezionisti e Dario Fo, nella sua narrazione ben documentata, ricostruisce le vicissitudini dei dipinti più famosi, che cambieranno più volte di proprietario. L'analisi iconografica della serie degli Amori di Giove per Federico II Gonzaga, duca di Mantova, chiude le due ore di spettacolo al Parco Ducale di Parma.