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Fahrenheit archivio 2019
Giuseppe Lupo, Breve storia del mio silenzio, Marsilio

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Il protagonista di questo libro è un bambino che a quattro anni, in occasione della nascita della sorella, perde l'uso del linguaggio. Da quel momento il suo destino cambia: le parole si fanno nemiche, anche se poi, con il passare degli anni, diventeranno i mattoni con cui costruirà la propria identità.
Breve storia del mio silenzio è il romanzo di un’infanzia vissuta tra giocattoli e macchine da scrivere, di una giovinezza scandita da fughe e ritorni nel luogo dove si è nati, sempre all’insegna di quel controverso rapporto tra rifiuto e desiderio di dire che accompagna la vita del protagonista. Giuseppe Lupo racconta, ironico e affettuoso, dei genitori maestri elementari e di un paese aperto a poeti e artisti, di una Basilicata che da rurale si trasforma in borghese, di una Milano fatta di luci e di libri, di un’Italia che si allontana dagli anni Sessanta e si avvia verso l’epilogo di un Novecento dominato dalla confusione mediatica. E soprattutto racconta, con amore ed esattezza, come un trauma infantile possa trasformarsi in vocazione e come le parole siano state la sua casa, anche quando non c’erano.