Benvenuto in RaiPlay Radio. Questa la legenda per navigare tra i contenuti tramite tastiera.
I link principali corrispondenti alle varie sezioni del giornale sono stati associati a tasti di scelta rapida da tastiera.
Premere ALT + la lettera o il numero desiderat0 + INVIO:
ALT + 1 = Vai al canale Rai Radio 1
ALT + 2 = Vai al canale Rai Radio 2
ALT + 3 = Vai al canale Rai Radio 3
ALT + 4 = Vai al canale Rai Radio Tutta Italiana
ALT + 5 = Vai al canale Rai Radio Classica
ALT + 6 = Vai al canale Rai Radio Techetè
ALT + 7 = Vai al canale Rai Radio Live
ALT + 8 = Vai al canale Rai Radio Kids
ALT + 9 = Vai al canale Isoradio
ALT + 0 = Vai al canale Gr Parlamento
ALT + P = Play - ascolta la radio
ALT + 2 = Vai al canale Rai Radio 2
ALT + 3 = Vai al canale Rai Radio 3
ALT + 4 = Vai al canale Rai Radio Tutta Italiana
ALT + 5 = Vai al canale Rai Radio Classica
ALT + 6 = Vai al canale Rai Radio Techetè
ALT + 7 = Vai al canale Rai Radio Live
ALT + 8 = Vai al canale Rai Radio Kids
ALT + 9 = Vai al canale Isoradio
ALT + 0 = Vai al canale Gr Parlamento
ALT + P = Play - ascolta la radio
Prima pagina
Prima Pagina del 3 novembre 2019

Ascolta l'audio
con Manuela Perrone
Tre milioni di posti tra sanità e green
AAA offresi: 3 milioni di posti di lavoro. L’economia tricolore è al palo da inizio 2018. Nei prossimi 5 anni però, l’Italia Spa varerà lo stesso una valanga di assunzioni. Almeno tre milioni – calcola un approfondito studio di Unioncamere – qualcosa come 1.643 al giorno. Unico problema: l’80% dei nuovi occupati (2,6 milioni) andranno semplicemente a sostituire l’ondata di babyboomers che si avvicina alla pensione. Mentre la crescita “sana” – quella legata alla creazione di nuove aziende o all’espansione di quelle esistenti – resta asfittica come il nostro PIL: da oggi al 2023 garantirà nella migliore delle ipotesi 534mila posti, 292 al giorno. Briciole, per dare un’idea, rispetto alle 1.111 persone assunte ogni 24 ore da Amazon tra luglio e settembre scorsi.
La radiografia del mercato del lavoro tricolore di Unioncamenre, al di là di questo ritratto in chiaro-scuro, disegna pure un accurato identikit dei profili professionali che tireranno di più nei prossimi anni. Il vecchio “pezzo di carta” – alias il diploma o la laurea – pagherà ancora, visto che il 60% delle ricerche di personale pretenderà un certificato di questo tipo. Il turnover previdenziale – come dimostrano gli allarmi negli ospedali seguiti al varo di quota 100 – libererà oltre 600mila posti nella sanità e nelle scuole.
Il profili più richiesti – trasversalmente a tutti i settori – saranno invece quelli legati alla transizione di gitale e alla green-economy che genereranno nei prossimi cinque anni quasi 800mila offerte. Un timido squarcio di sereno in un’Italia che continua a muoversi a due velocità, sempre le stesse: l’80% dellel nuove opportunità di lavoro sarà creato al Nord. E al Centro, un po’ a sorpresa dopo il mini-boom degli ultimi anni, il saldo potrebbe addirittura essere negativo […]
Entro il 2023 serviranno almeno 60mila “specialisti nella salute di alta specializzazione” – leggi medici – e 70mila tra ingegneri e architetti, professionisti dove il turnover sarà particolarmente elevato e le opportunità di un impiago molte. L’invecchiamento della popolazione e il drammatico tema dell’autosufficienza, fenomeno cui l’Italia si presenta assolutamente impreparata, fa degli “impieghi in servizi sanitari e sociai”, il settore che avrà la maggior necessità di impiegati nuovi di zecca in termini percentuali. Mestieri per cui, con ogni probabilità, l’offerta sarà superiore alla domanda. [...]
Ettore Livini - la Repubblica