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Radio3 Mondo
Un libano nazionalista?

Nella città frontaliera di Arsal 55 mila rifugiati sirani sono ancora una volta senza un tetto sopra la testa. La visione è desolante: uomini e ragazzi che, chini sotto la canicola di luglio, con martelli e picconi distruggono le loro stesse case – o “alloggi informali”, come li definisce un decreto militare libanese entrato in vigore il 1 luglio, che intima a tutti i rifugiati siriani di distruggere le loro case per evitare che lo facciano i carri armati. Il Libano ospita un milione e mezzo di rifugiati siriani da quando la guerra è scoppiata nel 2011, ma nel paese è in corso una nuova campagna delle autorità libanesi per spingere i rifugiati a tornare a casa, sotto lo slogan “prima i libanesi”. Dove andranno tutte queste persone? E che situazione ritrovano in Siria?
In Iraq, invece, il primo ministro Adel Abdul Mahdi ha emesso un decreto che limita i poteri delle milizie sciite, sostenute principalmente dall'Iran, e li obbliga a integrarsi nelle forze armate formali irachene. Si tratta di una mossa politicamente rischiosa e che sembra voler compiacere gli Stati Uniti.
Mercoledì 3 luglio alle 11 Luigi Spinola ne parlerà con Andrea Glioti, Giornalista e ricercatore di BBC Monitoring (sezione Medio Oriente) e con Lorenzo Trombetta, uno dei corrispondenti dell’Ansa per il Medio Oriente a Beirut, autore di “Siria. Dagli ottomani agli Asad. E oltre”, Mondadori Università 2013 e autore del blog “Lo strillone di Beirut” su Limes online.
Le #Interferenze di Andrea Borgnino ci porteranno invece alla scoperta di Radio Gardenya, nata nel maggio del 2018. Si trova in Iraq all’interno del campo profughi di Arbat (Governatorato di Sulaymaniya), all'interno del Centro giovanile finanziato dal progetto Fursa dell'Ong Un ponte per... Ascolteremo le voci di Avine Majdal, 23 anni, Rose Ramadan Rasul, 18 due curde siriane fuggite dal Rojava tra il 2013 e il 2014 e che, tramite il supporto di una ONG, hanno deciso di iniziare a lavorare alla radio sfidando i pregiudizi delle loro famiglie.