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Tre soldi 1. Ritratti | di Jonathan Zenti | GIANNI

Tre soldi

1. Ritratti | di Jonathan Zenti | GIANNI

Gianni | Il lavoro dei campi in Italia da un lato è stato denigrato e umiliato da un punto di vista sociale e culturale, dall'altro è stato relegato a fossilizzarsi nel passato senza che vi fossero incentivi e finanziamenti per far diventare quel lavoro moderno e futuribile. Ed è anche per questo che se pensiamo alla Sardegna, pensiamo al pecoraio analfabeta che passa giorni e notti fuori al pascolo. Tutti i governi sono sempre stati pronti a salvare la Fiat o la Montedison dai loro fallimenti, ma non hanno mai dato vita a nessun investimento nella ricerca agricola, come se poi una volta seduti a tavola ci nutrissimo di spinterogeni o petroli. Gianni, a causa della sua testardaggine sarda, quella ricerca se l'è fatta per conto suo. Ha preso la verdura da terra e l'ha alzata dal suolo, per non devastare il terreno. Ha sperimentato l'irrigazione goccia a goccia per non sprecare l'acqua. Non si è mai fermato nemmeno davanti alla noiosissima e lobbistica burocrazia agricola, di fronte ad ogni ostacolo si è inventato un modo per superarlo. Ha usato le alghe come base per la cultura e, una volta diventato illegale usarle per motivi ambientali, si è inventato un terreno alternativo. Ha costruito un forno che brucia non le foreste o i combustibili fossili, ma gli scarti della lavorazione dell'industria alimentare e dolciaria. Vedere girare attorno alla sua azienda persone che lavorano e che hanno poco più di vent'anni, fanno immaginare che si possa costruire un nuovo futuro ripartendo da dove ci eravamo sbagliati.

18 Ott 2018