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Lezioni di Musica
I dialoghi del mondo. Orlando di Lasso Vier Sprachendruck Lezioni di musica del 16/12/2017 con Giovanni Bietti

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I Dialoghi del mondo: otto Lezioni di Musica dedicate alla multiculturalità, alla capacità della musica di far parlare tra loro culture diverse.
I Dialoghi del mondo
Otto Lezioni di Musica dedicate alla multiculturalità, alla capacità della musica di far parlare tra loro culture diverse.
Un argomento molto attuale, quindi - e non solo in ambito artistico, visto che ci troviamo quotidianamente ad affrontare i problemi dell’integrazione e della cosiddetta “società multietnica”.
Il percorso cronologico proposto da Giovanni Bietti va dal ‘500 alla seconda metà del ‘900, da Orlando di Lasso a Duke Ellington, passando attraverso le musiche di Lully, Couperin, Bach, Beethoven, Weber, Chopin, Verdi, Bartók. E il ciclo, oltre a illustrare i cambiamenti nel modo di considerare (e di rappresentare attraverso la musica) paesi vicini e lontani, fa anche scoprire al lettore il rapporto complesso che intercorre da sempre tra l’arte e il potere: basta dire che diversi musicisti, a partire almeno dal Seicento, hanno esplicitamente dichiarato di voler realizzare una “Pace” musicale - unendo per esempio caratteristiche stilistiche della musica francese, tedesca, italiana e magari turca o araba in una stessa composizione - contrapponendosi così, idealmente, all’operato di politici e sovrani che invece nello stesso periodo si preoccupavano essenzialmente delle guerre o delle conquiste.
La prospettiva multiculturale che la musica ha cominciato a esplorare secoli fa mostra come l’arte dei suoni possa e debba ancora oggi essere un mezzo di scoperta del mondo, un modo per imparare ad accettare e a valorizzare le differenze, un’esperienza - personale, sociale, estetica - di sintesi e di arricchimento, grazie al contatto con culture solo apparentemente distanti.
Otto Lezioni di Musica dedicate alla multiculturalità, alla capacità della musica di far parlare tra loro culture diverse.
Un argomento molto attuale, quindi - e non solo in ambito artistico, visto che ci troviamo quotidianamente ad affrontare i problemi dell’integrazione e della cosiddetta “società multietnica”.
Il percorso cronologico proposto da Giovanni Bietti va dal ‘500 alla seconda metà del ‘900, da Orlando di Lasso a Duke Ellington, passando attraverso le musiche di Lully, Couperin, Bach, Beethoven, Weber, Chopin, Verdi, Bartók. E il ciclo, oltre a illustrare i cambiamenti nel modo di considerare (e di rappresentare attraverso la musica) paesi vicini e lontani, fa anche scoprire al lettore il rapporto complesso che intercorre da sempre tra l’arte e il potere: basta dire che diversi musicisti, a partire almeno dal Seicento, hanno esplicitamente dichiarato di voler realizzare una “Pace” musicale - unendo per esempio caratteristiche stilistiche della musica francese, tedesca, italiana e magari turca o araba in una stessa composizione - contrapponendosi così, idealmente, all’operato di politici e sovrani che invece nello stesso periodo si preoccupavano essenzialmente delle guerre o delle conquiste.
La prospettiva multiculturale che la musica ha cominciato a esplorare secoli fa mostra come l’arte dei suoni possa e debba ancora oggi essere un mezzo di scoperta del mondo, un modo per imparare ad accettare e a valorizzare le differenze, un’esperienza - personale, sociale, estetica - di sintesi e di arricchimento, grazie al contatto con culture solo apparentemente distanti.