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Il Teatro di Radio3
Umberto Orsini

Il giuoco delle parti
di Luigi Pirandello
Il monologo del Grande Inquisitore
da I fratelli Karamazov
di Fëodor Dostoevskij
La ballata del carcere di Reading
di Oscar Wilde
con la partecipazione di
Giovanna Marini
Nel teatro dell’Ottocento era diffusa era l’usanza di dedicare ai grandi artisti del palcoscenico delle “Serate d’onore” in cui il pubblico poteva ammirare e applaudire i mostri sacri della scena in alcuni dei pezzi più importanti del loro repertorio. Così facciamo in questa serata dedicando la serata ad una delle figure più importanti per la storia del teatro e del cinema italiano: Umberto Orsini. Molti i meriti di questo artista, tra i più noti e popolari della nostra scena, del grande schermo e della tv. Dopo il suo debutto con la leggendaria Compagnia dei Giovani , quindi accanto a figure come Romolo Valli, Giorgio De Lullo, Anna Maria Guarnieri, Rossella Falk, Orsini individua una sua linea tutta personale di rapporto con la scena, portandosi certo dietro la grande scuola frequentata lavorando con questi straordinari interpreti. Un rapporto lucido e acuto col testo, la necessità di una preparazione e di un approfondimento, lo scavo in termini culturali della scrittura dell’autore, e poi la trasposizione scenica mai attuata soltanto per via istintiva. Orsini può essere definito un attore “intellettuale” nel senso migliore del termine, non soltanto per il suo rapporto dialettico con la figura da incarnare in scena, ma anche per la continua ricerca di nuove scritture e di nuovi autori con i quali confrontarsi. Capace di leggere centinaia di copioni ogni anno, magari pervenutigli da altri Paesi europei, o i tanti che giungono al premio Riccione per la drammaturgia di cui è presidente. Questo gli ha consentito di far conoscere al pubblico italiano opere di notevole importanza da lui stesse interpretate, come Copenhagen di Michael Frayn.Ma il suo desiderio di misurarsi con altri territori della scena lo ha portato a lavorare con figure apparentemente molto distanti da lui come Pippo Del Bono o con giovani registi appartenenti all’area della ricerca come Andrea De Rosa o Pietro Babina.Proprio in un recente spettacolo realizzato con Babina, La leggenda del Grande Inquisitore, Orsini ha voluto ritornare su uno dei personaggi che gli hanno dato immensa popolarità, quell’Ivan Karamazov che arrivò con il suo volto nelle case degli italiani grazie alla trascrizione televisiva del capolavoro di Dostoevskij realizzata nel 1969 da Sandro Bolchi.Oltre a questo testo Orsini tratteggerà alcuni frammenti dal Giuoco delle parti di Pirandello, ultima sua prova scenica realizzata con la regia di Paolo Valerio. Ospite d’eccezione di questa serata Giovanna Marini, figura capitale della ricerca musicale etno antropologica, compositrice, docente, realizzatrice di opere musicali di particolare importanza, sempre vicine a tematiche sociali e politiche del nostro Paese.Insieme a Giovanna Marini Umberto Orsini aveva realizzato una trasposizione della Ballata dal carcere di Reading di Oscar Wilde. I due artisti, riuniti per questa occasione, ne interpreteranno un frammento.