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Radio3 Mondo
L'aria cattiva del Libano

A Beirut migliaia di persone sono tornate in piazza, questa volta pacificamente, rispondendo all'appello del movimento 'You stink' ('Puzzate') per protestare contro la crisi dei rifiuti in una nuova mobilitazione dopo quella dello scorso fine settimana, in cui secondo le cifre ufficiali erano rimasti feriti 146 poliziotti e 61 dimostranti. I libanesi non sono scesi in piazza solo per la crisi dei rifiuti ma anche per gridare la loro rabbia contro la corruzione e la paralisi del sistema politico. Nella Repubblica presidenziale libanese infatti, senza il presidente da un anno e mezzo, il popolo non esercita il diritto di voto da un tempo eccessivo per una democrazia: le ultime elezioni politiche risalgono a sette anni fa e le amministrative a tre anni fa. Il delicato equilibrio confessionale e il difficile accordo tra le fazioni politiche ha indotto il Parlamento, che scadeva nel 2013, a rimanere in carica per un altro mandato di quattro anni senza elezioni. La protesta del popolo contro l'immondizie nelle strade, coadiuvata da un movimento trasversale nato dopo la chiusura della discarica di Naameh, provoca ora nuove tensioni. Ma quali risultati potrà ottenere e in che modo potrà contribuire a 'sbloccare' il paese?
Martedì 01 settembre alle 11.00 Anna Maria Giordano lo chiede a Mauro Pompili, giornalista freelance, esperto di Libano.
In chiusura: la Corte Superma dell'India ha sospeso il bando del Santhara, il controverso rito del digiuno fino alla morte praticato dai credenti del Giainismo. La Corte aveva reso illegale l'antica pratica definendola "una forma di suicidio", fra le proteste dei Jain, per i quali il suicidio è un peccato. Attivisti per i diritti umani la considerano "un male sociale".
Esploriamo la controversia con Monica Guidolin, indologa, curatrice di www.indika.it, blog di informazione e approfondimento su Asia e India.