Sentieri dell'arte. Da Venezia alla Dalmazia | RaiPlay Sound

Episodi

Musei e diversità

"I musei operano e comunicano eticamente e professionalmente e con la partecipazione delle comunità, offrendo esperienze diversificate per l'educazione, il piacere, la riflessione e la condivisione di conoscenze...."; lo fanno, inoltre, "...promuovendo le diversità e la sostenibilità". In questa puntata ritorna Paola Visentini per dialogare con Paola Bonifacio ed Emanuela Gilli, anche lei consigliera ICOM triveneto, su un esempio concreto di sostenibilità offerto dal museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna. La mostra Futuro Agenda 2030 ha aperto sale progettate come spazi dinamici in cui è possibile sperimentare, dialogare e confrontarsi su vari temi, dall'ecosistema terra all'importanza del riuso dei materiali: gli argomenti sono presentati in percorsi centrati sulla relazione uomo-ambiente con uno sguardo tra passato e futuro, grazie alla interrelazione tra il patrimonio naturalistico e archeologico del museo. Si parlerà anche di azioni fuori e dentro al museo, come il FashionLab del riuso.

Musei e accessibilità

Nell'ultima puntata "on air" di questo ciclo di "Sentieri dell'arte", Paola Bonifacio esplora le novità che rendono il "Museo" non più e non solo un semplice edificio adibito alla conservazione ed esposizione dei nostri beni culturali. Ivana De Toni, coordinatrice del Comitato Triveneto ICOM Italia - sezione nazionale dell' INTERNATIONAL COUNCIL OF MUSEUMS, la principale organizzazione internazionale non governativa che rappresenta i musei e i suoi professionisti – ci racconterà come quest'importante e storica associazione si impegna a migliorare la qualità dei Musei partendo dalla loro nuova definizione, ora centrata, oltre che sulla necessaria conservazione, anche su accessibilità, inclusività e sostenibilità. Con la dott. ssa Paola Visentini, consigliere ICOM triveneto, si affronterà proprio il primo tema, quello dell'accessibilità, raccontando il modello del Museo Archeologico di Udine che è stato esteso anche agli altri musei del sistema civico udinese.

L'arte per Decio Gioseffi

L'occasione di un'impresa titanica vera e propria, la cura del volume Storia dell'arte in Europa, originale progetto editoriale di 429 pagine di Nicoletta Zanni e Giuliana Carbi, offre l'opportunità a Paola Bonifacio di condividere con loro il ritratto professionale e umano del suo autore, grande storico dell'arte triestino (1919-2007). Noto a livello internazionale per i suoi studi pioneristici di prospettiva ancora oggi citatissimi dagli specialisti in vari settori della scienza, Gioseffi si occupò, tra i primi, di Prospettiva, Eredità dell'Antico, Giotto, Brunelleschi, Palladio, Michelangelo, Canaletto, Mondrian, Picasso, tra gli altri, facendo innamorare della materia centinaia di studenti.

La scultura prima di Canova: i Manin e i classicisti

Nell'incontro con Monica de Vincenti, Paola Bonifacio ci invita a scoprire i primi scultori riformatori classicisti tra il Friuli e Venezia - Giuseppe Torretti, Antonio Tarsia e Antonio Corradini, ma anche Pietro Baratta e Francesco Cabianca - molti dei quali prediletti dal ricchissimo e nobile casato dei Manin. Ma chi furono i Manin? Per saperlo, ripercorreremo la loro folgorante ascesa e analizzeremo i notevolissimi Monumenti Manin del duomo di Udine, scoprendo le interpretazioni delle allegorie marmoree, frutto di una nuova e molto moderna strategia politica, rivolta ad un unico obiettivo: ottenere la massima carica dello stato, ovvero, il doge!

Committenti e donatrici nel Friuli Orientale

Nella prima parte della trasmissione Paola Bonifacio ci accompagna con Luca Geroni alla scoperta dell'affascinante storia di Caterina de Brandis, ultima erede e donatrice della strepitosa collezione di famiglia - una delle più importanti del Friuli - al comune di San Giovanni al Natisone. La seconda parte della puntata con Davide Pillitu è invece dedicata alle importanti opere e commissioni d'arte realizzate da alcune tra le più colte e potenti badesse di Cividale tra il XVI e il XVIII secolo.

Il Liberty a Trieste

Il Liberty a Trieste, con il prezioso episcopio di Ivan Vurnik ed Helena Kottler, vengono illustrati nella nuova puntata di Sentieri dell'arte. Paola Bonifacio indaga la storia di questo brano inedito di Sezession, che si intreccia con il Liberty triestino, insieme a Lorenza Resciniti e Giovanni Luca.

Il segreto celato: l'Andrea Mantegna ritrovato e la sua affascinante storia

Un piccolo, delizioso, dipinto su tavola, rinvenuto in condizioni non ottimali, si trova da tempo nei depositi del Museo Correr di Venezia: è una Madonna col Bambino Gesù, San Giovanni Battista fanciullo e sei sante. Immediatamente notato dall'attuale conservatore del museo Andrea Bellieni per la sua straordinaria fattura, viene subito sottoposto a ricerche più approfondite e ad uno scrupoloso intervento di restauro. Molte le congetture su quest'opera, di cui lo studioso, presente in studio con Paola Bonifacio, ci illustrerà vicende e dettagli: quello che pare certo è che il dipinto sia attribuito nientemeno che alla mano esperta del grande Andrea Mantegna!

Il tesoro c'è... e si vede! L'incredibile scoperta di un capolavoro di Giovanni Bellini

Nel piccolo museo allestito nel monastero di Pago, in Dalmazia, un dipinto in cattive condizioni conservative della metà del Quattrocento capita casualmente sotto gli occhi della giovane dottoranda cremonese Beatrice Tanzi, che si trova lì per un viaggio di studio patrocinato dall'Università Ca' Foscari di Venezia. La studiosa non si lascia distrarre dalla cattiva conservazione del lavoro, né dalla sua modesta collocazione: osserva invece con attenzione quella piccola tavola con la Madonna e il Bambino, che tiene nelle mani un frutto, all'apparenza un melograno. Non crede ai suoi occhi mentre rileva l'altissima qualità dell'opera, e certe caratteristiche - anche sotto i danni del tempo - fanno pensare ad un autore celeberrimo: Giovanni Bellini!

Il Museo Sartorio e le sue mostre

Uno dei più affascinanti esempi di "casa museo" in regione è senz'altro il Museo Sartorio, elegante villa triestina edificata nel '700 e ampliata in epoca neoclassica. Paola Bonifacio ci conduce, insieme a Michela Messina, Alessandra Tiddia e Federica Luser, in un ideale itinerario di scoperta delle sale di questo magnifico edificio pieno di incanto. Tra gli arredi raffinati, dallo stile Impero e Biedermeier, fino al revival storico, al neogotico e neo rococò, hanno anche preso il via da qualche anno le mostre temporanee dedicate agli artisti triestini, le cui peculiarità trovano in questo luogo un'efficace dimensione espressiva.

Luigi Coletti, da Treviso a Trieste

Luigi Coletti (Treviso 1886-1961) dedicò all'arte, al suo studio e alla sua tutela, una dedizione ammirevoli. Si prodigò sia per le opere di Treviso, dove ricoprì incarichi significativi, sia per quelle del Friuli Venezia Giulia. A Trieste contribuì alla fondazione della Facoltà di Lettere. Fu anche acceso sostenitore dell' importante "Esposizione della pittura italiana contemporanea" del 1953, tenutasi proprio nel capoluogo giuliano. Paola Bonifacio ci illustra tutto con l'ausilio di Nicoletta Zanni e Alice Cutullè.

Giovanni Comisso pittore

Il più noto scrittore trevigiano del '900, Giovanni Comisso (Treviso 1895-1969), era particolarmente apprezzato da Umberto Saba e Italo Svevo, con i quali strinse una bella amicizia. Nelle lettere che gli inviava, Svevo ne ammirava " l'assoluta indipendenza" mentre nelle sue epistole Saba lo definiva "un uomo giunto all'arte non attraverso i libri ma attraverso la vita". Ma chi era Comisso? Poeta, romanziere, saggista, giornalista e...anche pittore! Paola Bonifacio approfondisce questi aspetti con Giacomo Carlesso e Silvia Corelli.

Il ritratto veneziano dell'Ottocento...cent'anni dopo

L'arte dell' Ottocento veneziano non è stata mai molto amata, nemmeno dagli stessi veneti. Perché? E perché, invece, il ferrarese Nino Barbantini, brillante e moderno primo Direttore della Galleria di Ca' Pesaro, organizzò e allestì cento anni fa, nel 1923, una mostra proprio sul "Ritratto veneziano dell'Ottocento", con notevole successo? E perché la rassegna è stata ripresa e riproposta oggi, a cento anni di distanza con gli stessi importanti prestiti (e qualcuno in più) dal triveneto, compresi diversi capolavori del Friuli Venezia Giulia? Quelle opere sono tornate a Ca' Pesaro nello spirito curioso e moderno, ma rigoroso e scientifico, del suo primo responsabile. Quali erano, allora, le attese, e quali oggi? Paola Bonifacio ne parla con i curatori Elisabetta Barisoni e Roberto de Feo.