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Radio3 Scienza L'acqua di Fukushima

Radio3 Scienza

L'acqua di Fukushima

Sono iniziate ieri le operazioni di scarico nell'Oceano Pacifico delle acque utilizzate negli ultimi 12 anni per raffreddare i reattori della centrale nucleare di Fukushima, distrutta dallo tsunami dell'11 marzo 2011. Si tratta di più di 1,3 milioni di tonnellate d'acqua, prima trattate per ridurne la radioattività e poi stoccate in serbatoi prossimi alla centrale, la cui capacità è però ormai prossima ad esaurirsi. E così la Tokyo Electric Power (Tepco), società che gestisce la centrale, ha deciso di rilasciare gradualmente queste acque in mare, con il via libera dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), che ha giudicato trascurabile l'impatto sull'ambiente e sulla salute umana. L'operazione, che durerà almeno trent'anni, ha fatto però sollevare le dure proteste di alcune nazioni, di molte associazioni ambientaliste e delle stesse comunità di pescatori giapponesi. C'è davvero da temere per gli ecosistemi del Pacifico? Sarebbe stato possibile adottare soluzioni alternative? Giriamo queste domande a Marco Casolino, dirigente di ricerca dell'INFN a Roma Tor Vergata e all'istituto Riken di Tokyo,e a Cristian Mugnai, tecnologo dell'ISPRA, presidente dei gruppi scientifici della Convenzione di Londra del 1972 e del Protocollo di Londra del 1996 a tutela degli ambienti marini. Al microfono Paolo Conte

25 Ago 2023