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Qui comincia Julia Kristeva, "Il demone di Dostoevskij" (Donzelli Editore)

Qui comincia

Julia Kristeva, "Il demone di Dostoevskij" (Donzelli Editore)

Con Attilio Scarpellini. Scelte musicali di Ennio Speranza. Regia di Filippo Travaglio | Julia Kristeva, "Il demone di Dostoevskij. Il sesso, la morte e il linguaggio", trad. di David Scaffei (Donzelli Editore) | La coscienza europea è posseduta dalla presenza di Fëdor Dostoevskij, genio tormentato e profetico: le sue parole hanno avuto un rilievo cruciale per filosofi e scrittori come Nietzsche, Proust e Kafka, ma anche per registi come Visconti, Bresson e Kurosawa, per citarne solo alcuni. Il «contorto scrittore russo», come lo definiva Freud in una lettera, è intrinsecamente legato al mondo da cui proviene, ma è anche il più europeo degli scrittori, se è vero, come diceva Joyce, che a Dostoevskij dobbiamo la creazione della prosa contemporanea, da lui portata a un'intensità impareggiabile. «Ovunque e in ogni cosa ho vissuto fino al limite estremo, e ho passato la mia vita a superarlo», scriveva Dostoevskij all'amico poeta Anton Majkov nel 1867. E il limite l'ha davvero oltrepassato, rinnovando ogni volta la scommessa sulla potenza della parola e sfidando il nichilismo e il suo doppio, l'integralismo, attraverso la gioiosa esplosione polifonica del linguaggio. «Se priviamo gli uomini dell'infinitamente grande», scriveva Dostoevskij, «non vorranno più vivere, moriranno di disperazione. L'illimitato e l'infinito sono così indispensabili all'uomo come il piccolo pianeta su cui abita». Lettrice d'eccezione di Dostoevskij, Julia Kristeva ne svela in questo densissimo libro la sorprendente attualità. I personaggi parossistici e autodistruttori che popolano le sue opere, fra mostri patetici e insetti insignificanti, presentano già la matrice carceraria dell'universo totalitario, che si rivelerà nella Shoah, o nel Gulag, e che oggi viviamo nel controllo operato dall'onnipresenza della tecnica.

31 Ago 2023