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25/04/2018
"...Mi rivedo così tra il luglio e l'agosto 1944 alla vigilia dell'insurrezione, in Firenze, dove il mio destino mi aveva portato... Lo stato di emergenza dichiarato dai tedeschi, disumano ed implacabile, durava ormai da più di una settimana. Le rappresaglie naziste si succedevano alle rappresaglie, le fucilazioni alle fucilazioni, la vita diventava ogni giorno più dura e più difficile; le speranze si spegnevano nei nostri cuori; molti di noi si sentivano già nell'ombra della morte. Quel martirio sembrava non avere più fine, quando improvvisamente all'alba dell'undici agosto, la "Martinella" - il vecchio campanone di Palazzo Vecchio - suonò a distesa; risposero festose tutte le campane di Firenze. Era il segnale della riscossa. Scendemmo, allora, tutti i piazza; i fratelli nostri d'oltre Arno passarono sulla destra, i partigiani scesero dalle colline, la libertà finalmente splendeva nel cielo di Firenze. Ci mettemmo subito al lavoro; tutti i compagni si prodigavano in modo commovente. Il nostro fu il primo Partito a pubblicare un manifesto rivolto alla cittadinanza e pensammo di fare uscire immediatamente l'Avanti! sotto la direzione del compagno Albertoni... Nel pomeriggio dell'undici agosto noi tutti uscimmo dalla sede del Partito di via San Gallo con pacchi di Avanti! ancora freschi di inchiostro e ci trasformammo in strilloni. L'Avanti! andò a ruba. Ricordo un vecchio operaio. Mi venne incontro con le braccia tese chiedendomi con voce tremante un Avanti!. Il suo volto, splendente di una luce che si irradiava dal suo animo, sembrava improvvisamente ringiovanire. Preso l'Avanti! se lo portò alla bocca, baciò la testata piangendo come un fanciullo. Sembrava un figlio che dopo anni di forzata lontananza ritrova la madre".
Sandro Pertini politico, giornalista e partigiano italiano (San Giovanni di Stella, 25 settembre 1896 – Roma, 24 febbraio 1990)
24/04/2018
PORTE E PORTONI... in Champions, in politica, "In esilio"... con Francesco Repice collegato da Liverpool, con Marcella Rossi collegata dalla Camera dei deputati, con Monica Guerzoni de Il Corriere della Sera, con il compositore Lele Marchitelli, con lo scrittore Simone Lenzi e con Simona Molinari cantante jazz e compositrice (ospite in studio)
23/04/2018
"... Per incontrare i carnefici, ci si sporca le mani. Ma l'unico modo che ha uno scrittore per raccontare una storia, a meno di non volersela inventare, è quello di ascoltarla a sua volta dalla viva voce dei suoi protagonisti non per giustificare, non per umanizzare. Ma unicamente per raccontare, e attraverso una storia, cercare una risposta, ammesso che ve ne sia una, a quell'antica domanda sulla banalità del male che da sempre riecheggia nelle nostre teste dopo ogni guerra". Gabriele Del Grande
20/04/2018
"Che la trattativa ci fosse stata non occorreva che lo dicesse questa sentenza. Ciò che emerge oggi e che viene sancito è che pezzi dello Stato si sono fatti tramite delle richieste della mafia. Mentre saltavano in aria giudici, secondo la sentenza qualcuno nello Stato aiutava Cosa nostra a cercare di ottenere i risultati che Riina e gli altri boss chiedevano. È una sentenza storica". Il Pm Nino Di Matteo, titolare dell'inchiesta, subito dopo la lettura del dispositivo (nella foto)